A te che sei…

                                                                                                                                     

A te che sei… sostanza dei giorni nostri.

Non può esserci frase migliore per descriverti.

A te che sei la nostra quotidianità, a te che senza saremmo perse, a te che ci ami con tutto il tuo cuore, al tuo amore per noi che non è mai cambiato anche quando lo meritiamo meno, anzi, che raddoppia quando ne abbiamo più bisogno. A te che che sei al nostro fianco sempre, soprattutto quando il mondo ci crolla addosso, a te che che resti mentre tutti vanno via.

Anche se non te lo diciamo spesso mamma noi ti amiamo.

Siamo fortunate di avere una donna così forte al nostro fianco, una donna da chiamare madre. Una parola così piccola quanto importante che non tutte meritano.

Abbiamo voluto scriverti una lettera così da ringraziarti per tutto quello che fai per noi. Sai mamma, è difficile riuscire a esprimere con le parole tutti i nostri pensieri, emozioni, ribellioni che si annidano dentro di noi. Il tempo passa. I ricordi si affollano nella nostra mente. Ricordiamo noi da piccole, aggrappate alla tua mano, la tua mano grande, la tua mano forte, che ci dava tanta sicurezza. Eri tutto il nostro mondo mamma. Poi sono venuti gli anni della ribellione, dell’antagonismo, della voglia di autonomia, di sostituzione al tuo ruolo genitoriale. Tu mamma, forse inconsciamente, non volevi che crescessimo tanto in fretta. Volevi essere ancora tu il nostro punto di riferimento. Io volevo essere libera, appropriarmi della mia vita, non dipendere più da te. E in quel periodo, forse il più difficile per tutte e due, in me nasceva il conflitto tra il bisogno di protezione e quello di trasgredire le regole. Eppure, avevo anche un bisogno disperato della tua approvazione. Era l’età in cui l’appartenenza a un gruppo di amici mi faceva considerare la famiglia un posto da cui scappare, che fino allora era stato il mio rifugio, il mio porto sicuro. E tu soffrivi in silenzio. Cercavi di capire, ma non sempre ti era possibile. Quanti sbagli si fanno mamma! Quante volte, dopo amare delusioni, ho sentito il bisogno di correre da te, di farmi abbracciare. Ma il mio orgoglio me lo impediva. Fa parte del percorso della vita, sbattere da soli la testa contro il muro, farsi male per riuscire a comprendere. Cadere per riuscire a rialzarsi da soli. Questa cosa vale più per me, Vicky, ma sappiamo che arriverà anche questo momento anche per Ally, e sarà dura, ma saprai come affrontarlo con più forza. Oggi vogliamo confidarti una cosa: noi ti vogliamo bene, anche se lo dimostriamo poco, anche se accadono spesso incomprensioni, anche se ti facciamo soffrire. Tu sarai sempre il nostro punto di riferimento. Vorremo dirti quello che non siamo mai riuscite a dirti con le parole. Vorremmo stringere la tua mano come facevi tu con noi quando eravamo piccole, abbracciarti stretta per consolarti. Grazie per i tuoi sacrifici, per il tuo amore che non è mai venuto meno, grazie per quelle lacrime che hanno bagnato il tuo cuscino le notti in cui pensavi a noi, grazie che ci ami così tanto. Ti amiamo tanto mamma. Vicky e Ally.

                                                                                                                                 

 

                              

                                                                                                                                

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